Prime avvisaglie delle persecuzioni

(dall’archivio di Aldo Neppi Modona)

Targa in onore di Vittorio Salmoni, cui è intitolato il Palazzo di Giustizia di Ancona.

Negli anni ’30 dello scorso secolo era già iniziata in Germania una campagna persecutoria verso la numerosa popolazione ebraica, subito estesa all’Austria dopo la sua occupazione; ma anche in Italia non mancavano gli atteggiamenti antisemiti. Al professor Enzo Bonaventura fu tolta la possibilità di insegnare e, per non chiamare mio padre Aldo Neppi Modona, secondo nella terna dei vincitori del concorso indetto dall’Università di Firenze per la cattedra di Etruscologia, questa fu abolita dopo un anno dalla sua istituzione! 

Quindi fu ritenuto particolarmente meritevole l’atteggiamento delle scuole agrarie e industriali fiorentine dichiaratesi pronte ad accettare i ragazzi ebrei qui giunti dalla Germania, e mio padre si era affrettato a comunicarlo all’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, ma la risposta ricevuta da Roma, e precisamente dal Comitato di assistenza agli Ebrei profughi dalla Germania, che ho ritrovato tra le sue carte, deve essergli risultata assai deludente.

In risposta ai pregiati fogli in data del 2/8/’36 corr. ci è gradito dover fare anzitutto i nostri ringraziamenti per le notizie riguardanti le scuole Agrarie ed Industriali di Firenze, ma crediamo utile avvertire che da ulteriori informazioni assunte da organi competenti ci risulta che è preferibile dare a quei giovani disposti ad orientare verso la Palestina il loro avvenire una educazione pratica inviandoli come apprendisti in aziende agricole o presso delle officine o laboratori, anziché far loro seguire dei corsi teorici onde ottenere diplomi superiori.
Per uniformare in questo campo le direttive dei singoli Comitati di Assistenza ad un unico criterio, uniamo, qui acclusa, la copia di una lettera ricevuta da Adolfo Bohm, direttore della nota rivista “Palestina” da cui risulta quali siano le attività più utili in Eretz Israel ed invieremo fra giorni anche un numero di questa rivista contenente utili consigli per gli ebrei tedeschi.
In generale poi nella nostra opera di assistenza ci atteniamo ai seguenti criteri: agli studenti ben provvisti di mezzi, che ci chiedono informazioni allo scopo di proseguire gli studi in Italia, mandiamo la qui unita circolare senza prospettare difficoltà od ostacoli poiché ci risulta che il nostro paese diffonda volentieri la cultura italiana all’estero, Abbiamo però incaricato una persona competente per fare un censimento degli studenti tedeschi iscritti nelle varie Università d’Italia.

Dopo due anni, nel 1938, sarebbe stato impossibile iscriversi a un istituto tecnico e frequentare l’università.

Il clima persecutorio contro gli ebrei è certamente anche la causa del non richiesto trasferimento di un magistrato ebreo evidentemente ben conosciuto da mio padre che ne ha ricevuto e conservato i documenti relativi.

Il primo documento è una lettera del 28 marzo 1938 – anno XVI – a firma del «primo presidente» e del «procuratore generale» della Regia Corte di Appello di Ancona, avente per oggetto «informazioni sui magistrati per l’anno 1937 – Salmoni Comm. Vittorio – Presidente del Tribunale di Ancona»e diretta a «Sua Ecc. il Ministro di Grazia e Giustizia – Ufficio del personale – Roma» cui risulta consegnata dopo due giorni, il 30 marzo. 

Ai sensi della circolare 20 dicembre 1932 n. 2301 abbiamo il pregio di riferire all’E.V. vostra quanto segue sul conto del magistrato indicato in oggetto:
Nella direzione dell’importante tribunale di questa città, il Comm. Salmoni ha continuato a dare indubbie prove delle sue ottime qualità di Capo con dignità e garbo lodevolissimi, ma, ove occorra, con la necessaria fermezza ed energia, egli sa mantenere l’ordine e la disciplina tra i dipendenti meritandosi il rispetto e l’affetto dei medesimi, la dovuta considerazione dei superiori gerarchici, nonché la maggiore estimazione da parte della Curia e di tutti i suoi amministrati.
Dalla sua fattiva attività ad ogni ramo di servizio, presiedono le udienze civili, quelle della magistratura del lavoro e la sezione speciale per i minorenni; dirige personalmente i dibattimenti penali più importanti e maggiormente delicati e si interessa con oculata sorveglianza alle istruttorie e alle procedure fallimentari. 
Nonostante le cure molteplici inerenti alla presidenza, che assorbono gran parte della sua attività, il Comm. Salmoni redige pregevoli sentenze sia civili che penali.
Per la quarta volta egli si presenta al concorso per la Cassazione ed i sottoscritti, nel confermare le lusinghiere informazioni date sul suo conto nel trasmettere la sua domanda, non esitano a dichiarare che, per maturità di ingegno, corredo di dottrina e lunga pratica giudiziaria, il Comm. Salmoni possiede tutti i requisiti per essere prescelto. Si augurano perciò di vedere premiata la sua costante opera di magistrato intelligente, colto, retto ed operoso, nonostante la grave perdita che il locale tribunale verrebbe a soffrire con la sua promozione.
La sua condotta politica e privata è rettilinea e veramente esemplare.
I lavori compiuti dal Presidente Comm. Salmoni durante l’anno testé decorso si compendiano come appresso:
Sentenze civili N.42; sentenze penali N.12; sentenze in materia di controversie di lavoro N.2; provvedimenti di volontaria giurisdizione N.36; udienze penali presiedute N.15.
Quale presidente del tribunale dei minorenni: sentenze civili N.1; sentenze penali N.84; provvedimenti di volontario giudizio giurisdizioni N.1; udienze penali presiedute N. 23.
Con ossequio.

Non vi è una lettera di risposta ma evidentemente il provvedimento procede perché il 23 agosto il Comm. Salmoni così scrive, su carta intestata al Regio Tribunale civile e penale di Ancona, qualificandosi come Presidente:


A S.E. il Primo Presidente della Corte di Appello 
e per conoscenza
A S.E. il Procuratore generale del Re

                                                             ANCONA

Per quel profondo ed immutato spirito di consapevole disciplina, che è stato la guida costante della mia vita, ma con senso anche di grande amarezza per la mia anima insopprimibilmente italiana e fascista, mi onoro dichiarare a V.E. che mi metto senz’altro a piena disposizione del Superiore Ministero per i provvedimenti che ritiene se necessari od anche soltanto opportuni, in ordine al mio mantenimento nelle attuali funzioni direttive.
Sorretto peraltro dalla coscienza di avere in ogni tempo ed in ogni grado compiuto tutto il mio dovere di cittadino e di magistrato italiano all’infuori ed al di sopra di ogni discriminazione di razza e di religione, mi permetto di esprimere il desiderio che l’eventuale provvedimento di esonero sia preso non a mia domanda, ma col mio consenso, e che mi sia assegnata una sede di mio gradimento e che soprattutto risponda alle esigenze della istruzione e dell’avvenire dei miei figli, ciò che costituisce l’unica vera mia preoccupazione.
Ossequi.

La risposta avvenne con un foglio dell’«Elenco di disposizioni del personale giudiziario», precisamente quello del «protocollo 655052» relativo alla Corte d’Appello; il decreto, emesso il 28 novembre 1938 – anno XVII è stato registrato solo il 21 dicembre 1938 – anno XVII e consiste in un foglio diviso in tre colonne: 

COGNOME E NOME: SALMONI Comm. Vittorio
QUALITÀ ANTECEDENTE: Consigliere Corte d’Appello di Ancona
NUOVA DISPOSIZIONE: è, con il suo consenso, tramutato alla Corte d’Appello di Palermo 
[…] tramutamento nominale dovendo essere il Salmoni fra breve dispensato dal servizio perché di razza ebraica.

Recentemente, con una solenne cerimonia, il palazzo sede del Tribunale di Ancona è stato intitolato a Vittorio Salmoni che vi aveva ripreso il suo incarico ma si è spento troppo presto nel 1948, prima che in Italia si iniziassero a ricordare le vittime delle Leggi razziali.

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